Superare le proprie paure è possibile. Ma attenzione,
è necessario fare prima un’importantissima distinzione tra la paura come
emozione che ci salva la vita in caso di pericolo imminente e la paura
sproporzionata e irragionevole legata a oggetti o situazioni specifiche che
limita la nostra libertà d’azione e ci crea continua sofferenza.
Prima di incaponirsi a voler superare a tutti i
costi le proprie paure è necessario comprendere che la paura è un’emozione e
come tutte le emozioni è funzionale a degli scopi e indispensabile all’uomo.
Poniamo il caso di una persona che sogna di non
avere più paura così da poter affrontare con coraggio ogni situazione. Ora
consideriamo per assurdo che il suo sogno venga esaudito. Come si comporterebbe
ora quest’uomo di fronte a un leone che sta per attaccarlo? O, caso forse più
probabile per l’uomo moderno che vive in città, di fronte a un auto che sta per
andargli addosso? Senza la paura questa persona sarebbe convinta di poter
affrontare efficacemente la situazione ma il risultato, povero lui, sarebbe
tragico.
Quando si parla quindi di superare le proprie
paure non ci riferiamo al togliere magicamente l’emozione; quello a cui ci dobbiamo
riferire è alla possibilità di rendere la paura più familiare e gestibile.
Ne consegue che non tutte le paure vanno trattate
ma solo quelle che possono essere considerate delle vere e proprie fobie
patologiche definite dal DSM (manuale diagnostico per i disturbi psichiatrici)
dai seguenti criteri:
A)
Paura
marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o
dall’attesa di un oggetto o una situazione specifici.
B)
L’esposizione
allo stimolo fobico, quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa
immediata, che può prendere forma di attacco di panico situazionale o sensibile
alla situazione.
C)
La
persona riconosce che la paura è eccessiva e irragionevole.
D)
La
situazione fobica viene evitata o sopportata con intensa ansia o disagio.
E)
L’evitamento,
l’ansia anticipatoria o il disagio nella situazione temuta interferiscono in
modo significativo con la normale routine della persona, con il funzionamento
lavorativo (o scolastico), o con le attività o le relazioni sociali, oppure è
presente disagio marcato per il fatto di avere la fobia.
F)
Negli
individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
G)
L’ansia,
gli attacchi di panico o l’evitamento fobico con la situazione specifica non
sono meglio giustificabili da altri disturbi mentali.
Quindi come si superano le proprie paure?
Gli obiettivi in gioco sono essenzialmente 2,
attenuare i comportamenti di evitamento e imparare a gestire meglio la risposta
ansiosa.
Le persone che evitano abitualmente l’oggetto o la
situazione temuta dovranno sforzarsi prima di tutto a esporsi con molta
gradualità ad esso.
Anche se nel momento immediato l’evitamento fa
diminuire l’ansia, questa strategia in realtà non è di grande aiuto e, anzi, a
lungo andare, instaura un circolo vizioso molto dannoso.
Come si suol dire, il modo migliore per superare
una paura è affrontarla e non fuggirla. Quanto più la persona si sottrae
all’evento temuto, tanto più si rafforzerà la sua convinzione circa la reale
pericolosità di tali eventi e la sua mente continuerà a raccogliere elementi a
favore della strategia usata (l’evitamento).
Ma perché l’evitamento non va bene?
1) Non affrontare la
situazione stressante fa aumentare la paura e la percezione della sua pericolosità.
La paura, sempre più forte, induce a non affrontare con convinzione sempre
maggiore la situazione temuta e così via. Quindi, più si evita, più la fobia si
ingigantisce.
2) Più si evita, più ci si
vergogna di se stessi. L’evitare e non affrontare la propria paura danneggia così
la propria autostima e aumenta il senso di frustrazione.
3) Il continuare a evitare
porta a un peggioramento reale nella vita della persona.
L‘esposizione graduale aumenterà nella persona la consapevolezza
del suo funzionamento fobico e delle emozioni esperite e la comprensione delle
proprie attitudini e comportamenti in situazioni ansiogene comporterà un
aumento della capacità di gestione delle emozioni sgradevoli.
Quindi, se pensate che questo sia il vostro caso, cioè
se temete qualcosa al punto tale da veder compromesso qualche aspetto della
vostra vita, ricordate che il modo migliore per vincere la paura è esporsi
gradualmente alla situazione/oggetto temuto. Il tempo sarà il vostro migliore
alleato, con l’abitudine quello che prima era terrorizzante diverrà pauroso,
poi ansioso e infine gestibile.